Saper Comunicare Bene

Una gentile amica, iscritta alla mia Mailing List, mi ha scritto chiedendomi suggerimenti per imparare a parlare in pubblico. I consigli da darle (da darti) sono infiniti. Non basterebbe una dispensa con più di 20/30 pagine. Mi limiterò, pertanto, agli aspetti cardini della comunicazione: il verbale, paraverbale, non verbale.

In tutti i libri che trattano quest’argomento c’è scritto che saper comunicare significa sapersi esprimere; sapersi esprimere significa farsi capire. Per farsi capire occorre suscitare interesse in chi ascolta le nostre parole. In sintesi, per comunicare occorre:

  1. conoscere il destinatario;
  2. usare appropriati veicoli di trasmissione;
  3. saper suscitare interesse;
  4. informare esaurientemente;
  5. ascoltare e valutare le reazioni del destinatario;
  6. migliorare, se necessario, il contenuto dell’informazione trasmessa, usando differenti e più efficaci mezzi di comunicazione;
  7. suscitare interesse con nuovi stimoli;
  8. riascoltare e valutare di nuovo le reazioni del destinatario, sempre, all’infinito.

Sin qui nulla di nuovo. Ma, come senz’altro Ti sarà capitato, per comunicare non basta accontentarsi di avere trasmesso ciò che volevamo dire (quante volte lo hai fatto e l’altra parte non ha capito nulla o ha travisato le Tue parole?). Se veramente vuoi ottenere successo quando comunichi con gli altri, devi mettere il destinatario nella situazione di capire ciò che gli hai appena comunicato. Oserei affermare che tutti possono comunicare, ma non tutti sanno farsi capire. Da ciò deriva che saper comunicare è un’arte. Un’arte che secondo me si può imparare. Per impararla occorrono buona volontà (tanta) ed esercizio continuo dei metodi che regolano le moderne tecniche di comunicazione.

Ma comunicare che cosa significa realmente? “Comunicare” significa inviare, trasmettere, trasferire, far conoscere, ecc. Comunicare significa tante cose e può non significare nulla: tutto dipende dal senso che vogliamo dare alla parola. Più semplicemente possiamo affermare che “comunicare significa trasmettere”. Chi comunica è una “fonte di trasmissione” e chi riceve è il “destinatario”.

Verbale, paraverbale e non verbale. Eccoci giunti agli aspetti più importanti della comunicazione. Suggerirei alla nostra amica (nonché anche a Te) di prestare attenzione a ciò che si dice e a ciò che si fa. Intanto, attenzione alle parole: parlare semplice è uguale a parlare chiaro. Usare il linguaggio più forbito spesso non aiuta a catturare l’attenzione di chi ascolta, anzi, molto spesso causa l’effetto contrario. Durante i miei corsi cito sempre questo detto: “Usa il linguaggio dello scemo del villaggio… che ti capirà anche il saggio”.

Prima regola di un buon comunicatore è di conoscere il pubblico al quale dovrà parlare. Usare un linguaggio da marketer va bene… se devi parlare ad un pubblico di addetti ai lavori. Ma se l’uditorio è composto di persone che non vengono dallo stesso ambiente, sarebbe meglio se utilizzassi parole semplici, tratte dal linguaggio comune, in modo che tutti capiscano e che nessuno si annoi.

Tieni presente che il verbale (ovvero le parole che sono dette in una qualsiasi conferenza, seminario, lezione scolastica, o semplice riunione di lavoro) rappresenta solo il 7% della comunicazione. Ciò significa che le Tue parole, colpiscono l’attenzione dei presenti in misura minore di quanto puoi pensare. Se Ti limiti ad usare solo il verbale corri il rischio di parlare esclusivamente alle persone auditive, e quindi: di escludere tutte le altre. Alla fine del Tuo incontro, molte delle persone presenti avranno afferrato solo una percentuale minima di ciò che avrai detto.

Per quanto riguarda invece il paraverbale (tono, timbro, volume, inflessione della voce, ecc), è bene alternare il tono in base agli argomenti trattati. Ma perché è così importante variare il proprio tono di voce? Perché il 38% della comunicazione passa attraverso il tono, il timbro, il volume e l’inflessione della voce. Questo significa che se Vuoi farti capire devi assolutamente alternare il tono della voce in base ai concetti che stai esprimendo. Se non lo fai, se continui a parlare con il solito tono di voce, rischi, nella migliore delle ipotesi, di fare addormentare le persone. In questo caso ci rivolgiamo, in modo preferenziale, alle persone chiamate cinestesiche. Sulla base delle mie esperienze personali, Ti consiglio d’integrare sempre il Vostro discorso con metafore, aneddoti, paradossi, case history e, soprattutto, portare esempi concreti della Tua esperienza vissuta. Queste persone hanno bisogno di provare sensazioni, amano l’effetto “pelle”: apprendono di più da una breve esperienza raccontata in cinque minuti, con enfasi e piena di sensazioni (e quindi con un tono di voce appropriato), che da una relazione della durata di un’ora, letta (nel senso stretto della parola) con tono lineare e spesso (troppo spesso) stucchevole.

Infine, ben il 55% della Tua comunicazione passa attraverso l’atteggiamento non verbale, chiamato anche “IL LINGUAGGIO DEL CORPO”. Per esempio il contatto con gli occhi, i movimenti del corpo, delle mani, i supporti visivi, ecc. In questo caso si coinvolgono tutte quelle persone che hanno, come sensi più sviluppati, quelli visivi. A tale proposito consiglio sempre di guardare, a turno, tutte le persone presenti nella stanza. Scambia con ognuna di loro il Tuo sguardo, fai in modo che si sentano coinvolte. Poi devi sapere muoverti, muovere soprattutto le mani. Niente mani in tasca (per evitarlo basta tenere in mano un pennarello con cui scarabocchiare una lavagna a fogli). Usale, le mani. Usale per accompagnare le Tue parole, i toni, le cadenze, per rilevare dei passaggi importanti. Muovi le mani sempre aperte verso gl’altri; non stringere mai i pugni e non incrociare mai le braccia. Laddove puoi, usa sempre i lucidi per aiutarti (ed aiutare le persone a capire meglio) nella Tua presentazione.

Ricorda, sempre, che per comunicare a 360 gradi devi “toccare” tutti i sensi. Devi trasmette le informazioni attraverso tutti e tre i canali d’accesso: auditivo, visivo, cinestesico.

Lascia il Tuo commento al post.

Giancarlo Fornei

ps: iscriviti anche Tu alla mia mailing list, è gratuita e riceverai in anteprima i miei articoli e molte promozioni sulle iniziative di formazione & coaching che porto avanti e per acquistare i mie ebook a prezzi particolari. Potrai cancellarti con una semplice email in qualsiasi momento, entra nel mio sito e registrati nella parte in alto a destra, iscriviti qui

Commenti