Ma chi è il leader'?

Chi è il leader oggi?

Ma chi è il Leader oggi?

Girando in rete e visitando un po’ di siti di psicologi, esperti di marketing, filosofi ed altro, mi sono accorto che il mio concetto di leader, secondo queste persone, è un po’ obsoleto.

Stando a questa “nuova” visione, che si tratti di guidare un partito, un’azienda, un’associazione o una squadra di calcio, il concetto di leadership è decisamente cambiato. 

In passato si pensava che i requisiti essenziali per diventare un vero leader fossero carisma, intelligenza, capacità di coinvolgere e motivare, ecc. 

 Di conseguenza, si pensava che i buoni leader si servissero di un talento innato per dominare (nel senso positivo del termine) e guidare le persone. Per accenderne l’entusiasmo e spronarne la volontà, oppure per conquistarne l’obbedienza.

 In pratica, secondo questo punto di vista, un leader dotato di sufficiente carattere e determinazione poteva trionfare su qualsiasi realtà si trovasse di fronte. In una parola: per essere leader, doveva essere “carismatico”!

Ma mi accorgo che secondo questa nuova psicologia sociale, è emersa una idea di leadership un po’ diversa.

Dove, invece di assumere l’autorità assoluta, un buon leader deve sforzarsi di comprendere i valori e le opinioni dei suoi sostenitori, stabilendo con loro un dialogo produttivo su ciò che il gruppo rappresenta e persegue, e quindi, su come dovrebbe agire.

Secondo questa nuova tendenza sociale, un leader credibile deve collocarsi all’interno del gruppo, non al di sopra. I tratti e le azioni che compie devono essere adatti e tarati in funzione del gruppo che vuole guidare. 

Sempre secondo questa "diversa" filosofia, i migliori leader devono essere prototipi del gruppo, vi devono appartenere e identificarsi con ciò che distingue il gruppo da altri gruppi rivali. 

Persino il modo di vestire dei leader può (e potrebbe) contribuire a farli apparire rappresentativi dei gruppi che guidano.

Sarà, ma non mi trova per nulla concorde.

Forse non sarò un grande esperto di psicologia sociale, tutt’altro, ma credo che un vero leader, non necessariamente debba appartenere al gruppo che vuole guidare e conformarsi ad esso.

Continuo invece a pensare che un “vero” leader debba essere fortemente carismatico

Altrimenti non è un leader. Io credo che ci sia una netta differenza fra “semplice” leader e “leader carismatico”.

Lo stesso Massimo Piovano, uno dei miei autori preferiti e certamente più competente di me su certe tematiche, ci aiuta  a fare chiarezza con questo breve estratto dall’ultima edizione del suo bel libro “Sviluppa il tuo carisma” (Giunti Editore). 

A pagina 24, riporta:

  • «Un altro aspetto su cui desidero richiamare la tua attenzione è la distinzione tra leadership e carisma. Non è detto che essere leader significhi essere carismatici. Pensa, per esempio, ai numerosi leader di partiti politici o ad altri personaggi famosi che, nonostante la popolarità, non sono percepiti come persone carismatiche.»…

Massimo si pone poi tre domande molto interessanti:

·         «Che cosa distingue, dunque, un leader carismatico da un leader non carismatico? Che cos’è, dunque, il carisma? E in che modo possiamo definirlo?»…

Lascio a te il compito di trovare le risposte alle domande leggendo il bel libro di Massimo. Io, invece, mi soffermo proprio sull’importanza del carisma.

Ovviamente è un bene che il leader sappia ascoltare e comprendere i valori dei suoi seguaci, ma poi, a mio modesto avviso, per essere veramente un leader, deve avere il carisma e la capacità di motivare ed accendere l’entusiasmo nella gente. 

  • Il vero leader è colui che sa infondere, nella piazza, il senso di appartenenza al gruppo e contemporaneamente, ne diventa il punto di riferimento, la bandiera. 
  • Il vero leader è un trascinatore, coinvolge, motiva e guida la folla. 

Un leader è riconosciuto tale perché unico. 

Come può un vero leader non essere al di sopra del gruppo?

Come può un leader uniformarsi al gruppo?

 No. Perdonami, ma non mi convince questa nuova “visione sociale” che, qualcun altro, sempre in rete, considera già vecchia. Continuo a tenermi i vecchi leader di una volta, quelli che avevano un “sogno” da trasferire alla gente. 

Quelli alla Martin Luther King, per esempio, o alla Kennedy. 

Preferisco i leader che anche se non sono appartenenti al mio gruppo sociale o di riferimento, mi permettano di sognare e di credere in un ideale. 

Tanto per non far nomi ma facendo riferimento alla politica attuale, preferisco i leader un po’ autoritari che pur, con tutti i difetti del caso, hanno carisma da vendere e creano un sogno nelle persone.

Un sogno positivo.

Un sogno che ti scalda il cuore e ti da la forza di andare avanti.

Preferisco quel tipo di leader a quelli dalla faccia pulita, dalla sicura appartenenza al gruppo, che però non stimolano le persone a sognare perché per primi, non hanno sogni e sono privi di ogni elemento carismatico...

  • E Tu? 
  • Che leader sei o che leader preferisci?

Fammi conoscere il Tuo parere lasciando un commento a questo post.

Giancarlo Fornei, il coach delle donne imprenditrici

 

 

Risorse utili:

  • Il libro “Sviluppa il tuo carisma” di Massimo piovano. 
  • Un articolo molto interessante della Dottoressa Marilena Cremaschini sul concetto di leader.
  • Infine, se hai la fortuna di avere, come me, la collezione della rivista Mente & Cervello, in un vecchio numero dell'ottobre 2007, trovi un articolo molto interessante, dal titolo "i  nuovi leader". 


Nota: aggiornamento e integrazione di un articolo sulla leadership da me pubblicato, la prima volta, a febbraio 2008. 


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