Tatuaggi sulla pelle? Voglia di comunicare...

Basta andare una giornata al mare o in una palestra, per notare quanto sia diffusa la mania del tatuaggio.

Nel mondo dell'immagine di oggi, i tatuaggi sono ormai un accessorio "quasi" irrinunciabile.

Ce li hanno tutti (o quasi, appunto): insegnanti, studenti, intellettuali, manager, politici, personaggi dello spettacolo, giocatori di calcio e, naturalmente, gli adolescenti.

Ma perché le persone sentono l'esigenza di dipingersi il corpo?

Mi verrebbe da pensare che il motivo più ovvio ed anche il più banale, sia quello di considerare il tatuaggio come un semplice ornamento per abbellire il corpo.

Una sorta di aggiunta estetica, un po' come un gioiello, un profumo, un accessorio di abbigliamento, ecc.

Ma avendo insegnato comunicazione proprio in un corso per tatuatori a Navacchio, in provincia di Pisa (Toscana), so bene che dietro al tatuaggio c'è molto più di un semplice elemento di estetica.

Analizzando il mondo del tatto, infatti, si scopre che il vero fascino di questo "dipinto" sulla pelle sta tutto nella sua forte valenza simbolica.

Il tatuaggio è un simbolo e come tutti i simboli, comunica qualcosa.

In una società come la nostra, dove si tende sempre più ad uniformarsi, ad annullare l'individuo e la sua personalità, ecco che il tatuaggio diventa un modo per "diversificarsi" dalla massa, per dimostrare di avere una propria personalità.

Insomma, chi decide di tatuarsi lo fa per comunicare qualcosa, per raccontare la propria storia, le proprie idee, i propri valori, sulla pelle.

Approfitto per salutare tutti i ragazzi che ho conosciuto a Navacchio tra dicembre dell'anno scorso e il gennaio di quest'anno.

Un'esperienza bellissima, che mi ha portato a conoscere un mondo - quello dei tatuatori - particolare, con persone molto sensibili e creative.

E tu, ami i tatuaggi?

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale, Scrittore & Mental Coach
"Il Coach delle Donne"


Commenti

Marco ha detto…
Tutto quello che si fà con il corpo è comunicazione ma anche avviso se pensiamo al ruolo che il tatuaggio assume nella mafia cinese o nei gruppi di potere delle prigioni americano. In pratica il tatuaggio è significato di ' simbolo di appartenenza a un qualche gruppo '.
Infatti non è un caso che nella ' psicologia dei gruppi ' che il pensiero del singolo tenda a uniformarsi al pensiero collettivo del gruppo.
Rispetto, ma personalmente non accetto, l' idea di coprire il proprio corpo con questa forma di pseudo arte che rende UN CORPO INNATURALE. Se avessi studiato antropologia all' università e non economia, avrei potuto affermare con parole più positive che il tatuaggio è arte antica legata anche alla forma di religione e credo di una cultura arcaica tipica di certe culture africane in cui la deturpazione del proprio corpo segna un rito di passaggio.
PREFERISCO VEDERE UNA CICATRICE CHE UN TATUAGGIO. Sono convinto che chi si vuole bene e si accetta ha pieno rispetto per la propria naturalezza.
Anonimo ha detto…
Vorrei rispondere a Marco per quanto riguarda i tutuaggi.
Io sono una donna,mamma di 36 anni e da 7 anni mi tatuo.
Tutti i miei tatuaggi hanno un loro specifico significato e dire che si preferisce vedere una cicatrice piuttosto che un tatuaggio è sinceramente molto riduttivo.
Pensiamo semplicemente a quello che c'è dietro ad una cicatrice, piccola o grande che sia.
Avrà portato sicuramente momenti brevi o no di sofferenza fisica e magari anche psicologica e non si è sicuramente decisi volontariamente di averla.
Quando si va da tutuatore per far imprimere sulla pelle un qualcosa che ha un significato importante, quello è tutto tranne un momento brutto e negativo della propria vita. Potrai tatuarti simboli o forme che rievocano periodi belli o brutti ma quel momento, il momento in cui ti stai tatuando, è assolutamente unico e diverso ogni volta. E' un rito, una specie di purificazione o di esorcismo se vuoi anche intenerla così.
Sicuramente oggi se ne abusa, ne sono consapevole ma dire che il tatuaggio è una pseudo arte, beh, forse non hai visto lavori che valgono veramente la pena avere sulla pelle.
Giancarlo Fornei ha detto…
Caro Marco, con un pò di ritardo eccomi a te...

come al solito dipende dalla mappa del mondo delle persone: ad alcuni piacciono ad altri meno, ad altri ancora, nulla...

devo essere sincero: neppure a me piacciono i corpi completamente tatuati, li trovo orribili, ma siamo nel personale...

invece, analizziamo il fenomeno "tatuaggio" dal punto di vista della comunicazione, e non potremmo non tenere che per molte di queste persone è comunque un modo per comunicare qualcosa, anche arte direi...

infine, pur condividendo il concetto di naturalezza, sono comunque convinto che alcune cicatrici possono creare scompensi psicologi molto forti e quindi, se il tatuaggio li può anestetizzare, se non eliminare del tutto, bene vengano...

un grande abbraccio
Giancarlo Fornei ha detto…
cara amica,
non vi è nulla di male ad amare i tatuaggi, così come non vi è nulla di male a... non amarli!

A te piacciono, a Marco no!

Piuttosto, condivido la parte finale del tuo commento in merito all'uso del tatuaggio per coprire eventuali cicatrici, non tanto per l'aspetto esteriore in sé, quanto per il risvolto psicologico positivo che ne può derivare...

un abbraccio anche a te e una domanda: ma perché l'anonimato?
Marco ha detto…
Sono pienamente d'accordo con Giancarlo riguardo al fatto che ogni persona è una realtà assestante e unica nel suo genere: i nostri valori, le nostre convinzioni e quindi la nostra identità e personale mappa della realtà è unica.
Non accetto il tatuaggio per questi motivi:
1. Il tatuaggio è indelebile;
2. Per rimuoverlo, avvolte, se si pùò, occorre sottoporsi a intervento chirurgico;
3. E' un ancora, avvolte anche negativa, a ricordi passati che magari vorremmo dimenticare per stare bene ORA.
Fatta questa premessa ricordo che l' essere umano è meraviglioso perchè ' è cambiamento '. Tutti siamo in grado di modificare le nostre convinzioni più profonde e l'idea stessa della nostra identità riguardo a convinzioni e ideali che nel nostro passato credevamo VERITA' INCROLLABILI.
Il cambiamento essendo inevitabile accoglie tutte le aree della nostra vita. Ad esempio, se avessi tatuato anni fa il nome ' Gloria ', ora avrei un segno indelebile che non rispetta i miei nuovi sentimenti verso la mia attuale compagna.
Anche se non è mia abitudine rispondere ad Anonimi forse mi sono sbagliato nel definire il tatuaggio come pseudo arte. Non nego che sia arte perchè occorre essere artisti per riprodurre fedelmente quei disegni anche molto complessi che comunicano un nostro atteggiamento mentale e grande voglia di comunicare i nostri valori all' esterno. Ma non sarebbe meglio esprimere 'arte' senza deturpare a vita il nostro corpo con disegni che in futuro non rispetteranno il nostro nuovo pensiero ? Non sarebbe forse meglio lasciare questi disegni su un semplice foglio di carta ? Anche un disegno su un semplice foglio di carta può essere per sempre.
Sono convinto che la mancanza di autostima porta la gente a non accettare il nostro corpo per quello che è e nella sua naturalezza. La più grande forma di arte è il nostro corpo nella sua naturale purezza e considero il tatuaggio, per quanto si possa definire arte una grave deturpazione innaturale che marchia a vita.
L' accettazione di sè passa anche nel accettare una cicatrice. Perchè si dovrebbe avere vergogna delle proprie cicatrici che nel tempo guariscono e scompaiono ?