Specchi nel cervello

Alcune ricerche hanno dimostrato che la sola vista di espressioni arrabbiate, felici o nauseate induce in molti osservatori manifestazioni equivalenti: una strategia evolutiva, secondo gli esperti, per sviluppare e consolidare i rapporti sociali.

Gli psicologi, negli ultimi anni, si sono progressivamente convinti che le due dimensioni dell'empatia (quella cognitiva e quella affettiva) siano tutt'altro che distinte: capire una persona, insomma, significherebbe anche condividerne le emozioni ( e viceversa).

Un'ipotesi irrobustita dalla scoperta, nel cervello delle scimmie, di particolari cellule cerebrali (dette neuroni specchio), che si attivano quando un animale guarda un compagno compiere un'azione a lui nota: la cosa sorprendente è che quelle stesse cellule si attivano anche quando a compiere l'azione è l'osservatore stesso.

I neuroni specchio, in pratica, consentirebbero a un soggetto di comprendere un evento (e di parteciparvi) pur non essendone il protagonista.


Tratto da "Nei tuoi panni...", un articolo molto più ampio di Michele Scozzai, su Focus Extra estate 2007

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