Io parlo da solo!

Capita a tutti di riflettere tra sé e sé ad alta voce: perché lo facciamo?

E quando diventa un segnale preoccupante?

Parlare da soli costituisce un fenomeno che tutti, più o meno direttamente, abbiamo conosciuto e che, magari, ci ha fatto sorridere.

E' un'esperienza che per molti costituisce una modalità consueta di accompagnare le proprie azioni, per altri, invece, interviene solo in certe situazioni; può essere, inoltre, più o meno consapevole.

Spesso però ci si chiede quanto esso sia un comportamento 'normale', ci si domanda quale sia il senso di parlare ad alta voce con sé stessi quando esiste la possibilità di pensare.

Parlare da soli è una forma di dialogo con sé stessi.

Il dialogo tra sé e sé è un'importante funzione della coscienza che ci permette di organizzare il pensiero, creare dei piani di azione, valutare diverse ipotesi: esso nasce come competenza adattiva sviluppata dall'essere umano per meglio interagire con l'ambiente.

Se allarghiamo ancora di più il campo vediamo che il dialogo con sé è una forma di linguaggio in cui la parola è al servizio del pensiero.

Articolo a cura della dottoressa Stefania Gioia, psicologa e sessuologa a Seregno (MB)
Fonte: Più Sani Più Belli, febbraio 2015

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